Andare per erbette

Un’esperienza unica: cosa vuol dire andare per erbette

Avere esperienza nella raccolta di erbe significa sapersi godere appieno le meraviglie che soltanto la campagna sa donare. Il periodo migliore per svolgere questa attività è quello che va dal mese di aprile a settembre. Durante questi mesi è possibile uscire e addentrarsi nei campi per fantastiche gite ed escursioni che permettono di scoprire tante piccole piante che offrono proprietà e caratteristiche conosciute a pochi e che meritano di essere raccolte e portate a casa (anche per uso gastronomico).

Le erbe spontanee, infatti, consentono di effettuare un viaggio unico e incredibile attraverso odori e sapori che in pochi sanno godersi. Andare per erbe significa connettersi con la terra, un’esperienza che genera soddisfazione e benessere. Si tratta, infatti, di un’antica tradizione che i nostri antenati hanno tramandato nel tempo e che dobbiamo insegnare alle future generazioni, così da non perderla. La conoscenza delle erbe significa accesso a un mondo non contaminato e unico, che genera sensazioni irripetibili.

Se inizi a provare questa esperienza e impari a riconoscere le erbe spontanee, noterai che all’interno degli spazi verdi non c’è l’erba, ma le erbe. Diverse tipologie che offrono una bellezza e una ricchezza sempre nuova e variegata.

Quelle più facili da riconoscere sono l’ortica, la borragine, la malva, il sambuco, la lavanda e tante altre ancora. Ma vediamo quali sono le principali caratteristiche e i consigli se vuoi iniziare a svolgere questa attività.

L’esperienza della raccolta di erbe

Andare per erbette vuol dire vivere un’esperienza che fa bene al corpo e alla mente. Significa camminare e nel contempo osservare la natura aprendo la mente alla riflessione su noi stessi e su ciò che ci circonda. Quando ti cimenti in questa attività, però, è basilare sapere conoscere le singole specie di erbette che si trovano tra i campi.

La raccolta delle erbe può avvenire in campagna, ma anche nei luoghi verdi di una città. Ad esempio, sono tante le persone che camminano lungo le rive dei fiumi di città che offrono diverse specie di erbette come la malva, la acetosella e molte altre ancora. Se inizi ad amare questa attività, potrai ampliare passo dopo passo le tue conoscenze e imparare a utilizzare le piante anche per l’alimentazione, attività che prende il nome di fitoalimurgia, ovvero l’uso di erbe, vegetali, arbusti e alberi spontanei per fini culinari (tradizione molto antica).

Imparare questa pratica significa che potrai sfruttare piante che non pensavi potessero avere un sapore gradevole e anche utili proprietà per la tua salute. Un esempio su tutti è l’ortica che per molto tempo è stata inserita nell’elenco delle piante più infestanti e veniva molto temuta per le sue proprietà urticanti. Oggi, invece, viene utilizzata, anche da chef rinomati, per moltissime ricette sfiziose ed è molto apprezzata per le sue proprietà benefiche che apportano calcio, ferro (subito assimilabile), potassio, Vitamina A e C e molti altri nutrienti.

Le principali regole da seguire quando si esce per erbette

La prima regola da seguire, quando decidi di andare per erbette, è avere la sicurezza di raccogliere la giusta pianta. La certezza la puoi ottenere tramite l’esperienza e le conoscenze botaniche che puoi ampliare tramite l’impegno e lo studio. I libri, specialmente quelli che affiancano al testo dettagliate fotografie (meglio evitare i disegni che molto spesso danno informazioni fuorvianti), consentono di ampliare notevolmente la propria cultura in merito. In alternativa, puoi trovare delle fonti attendibili e scientifiche online che ti aiuteranno, anche tramite video, a imparare a riconoscere le diverse tipologie di piante.

Portare con te degli appunti fotografici e testuali ti potrà, inizialmente, supportare nell’attività di raccolta. Con il passare del tempo e l’accrescimento di esperienza e sicurezza potrai anche essere più autonomo e riconoscere in maniera automatica le diverse specie. In ogni caso, il suggerimento è quello di effettuare un ulteriore processo di identificazione e controllo quando torni a casa dopo la raccolta. Questo ti darà maggiore garanzia di avere preso soltanto le giuste piante ed evitare di mettere in tavola erbe nocive o, ancor peggio, velenose.

Nonostante raccogliere in campagna dovrebbe tenerti lontano da fonti di inquinamento (cosa che potrebbe accadere negli spazi verdi in città), e sempre opportuno porre la massima attenzione perché anche nelle zone incontaminate può accadere di trovare parti inquinate da cittadini poco civili. In questo caso meglio segnalare l’accaduto alle autorità e segnarsi la zona nella lista nera di quelle da evitare. In generale, è sempre meglio tenerti lontano da zone poco pulite come le ferrovie, le strade con un flusso di macchine elevato, le discariche, i fossi di scolo acque, e così via. Stesso discorso vale per le zone adibite al pascolo di animali che potrebbero contaminare le piante con i loro parassiti (l’attenzione va raddoppiata nel caso in cui il raccolto possa essere consumato a crudo, in quanto la cottura riesce a uccidere molti parassiti).

Per la raccolta devi conoscere e seguire delle semplici ma utili regole

Quando effettui la tua raccolta devi seguire delle piccole regole. La prima è quella di evitare di raccogliere tutto ciò che trovi nel tuo percorso ma prendere soltanto quello che realmente ti occorre per cucinare e gustarti un paio di portate. Se svolgi l’attività di raccolta costantemente è meglio consumare erbe fresche e profumate. Invece, se esci per erbette soltanto una volta in tutto l’anno, in questo caso puoi anche prendere un quantitativo maggiore e congelarlo per utilizzarlo per più tempo, fino alla successiva raccolta. Sbollenta per poco tempo le erbe, asciugale, falle raffreddare e inseriscile in appositi contenitori o sacchetti per conservarle a lungo.

Seconda regola da seguire è uscire con un abbigliamento e degli strumenti adeguati. Non devono mai mancare i guanti per prevenire tagli e spine, un piccolo coltello e una zappetta per aiutarti a tirar fuori le piante intere o i tuberi. Infine, non dimenticare una cesta o delle sacche di stoffa per trasportare il tuo raccolto (evita la plastica sia per un fattore ambientale sia perché velocizza la maturazione).

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