La conosciamo bene, almeno per sentito dire. È la dieta chetogenica, o keto diet in inglese, un regime alimentare molto in voga negli Stati Uniti che consente di perdere peso in modo rapido tagliando al minimo il consumo di carboidrati e puntando su cibi ricchi di grassi. Il principio su cui si basa questa dieta è quello per cui, in assenza di carboidrati, l’organismo è costretto a bruciare le riserve di grasso per produrre energia. Ciò porta ovviamente a un rapido dimagrimento, promessa di sicuro allettante, ma non priva di effetti negativi. Infatti, proprio a causa del suo elevato apporto lipidico, la dieta chetogenica fa storcere il naso a tanti nutrizionisti, che mettono in guardia sui possibili rischi per la salute a cui espone. Cerchiamo allora di fare luce sui pro e contro di questa dieta.
Che cos’è la dieta chetogenica
Letteralmente, dieta chetogenica significa “dieta che produce corpi chetonici“. Questo regime alimentare, infatti, riduce all’osso gli zuccheri, inducendo la chetosi, condizione metabolica in cui l’organismo utilizza prioritariamente i grassi come carburante. È bene precisare che i corpi chetonici sono degli acidi organici che generalmente vengono prodotti nel fegato durante il digiuno. Queste sostanze hanno l’effetto di tenere sopito il senso di fame e di aiutare a perdere peso, mantenendo però una sensazione di benessere.
In base a tale definizione, può essere definito chetogenico qualsiasi stile alimentare che fornisca una percentuale di carboidrati inferiore al normale, a prescindere dalla quantità di calorie introdotte. A tal proposito, è importante ricordare che non esiste un unico tipo di dieta chetogenica. Ad esempio, c’è quella ad alto contenuto proteico (HPKD), oppure la TKD, adatta a chi fa sport, e ancora la CKD, che prevede un aumento ciclico dei carboidrati. La più severa è la VLCKD (Very Low Calory Ketogenic Diet), una dieta ipocalorica che si mantiene al di sotto delle 800 kcal al giorno e prevede una quota di carboidrati non superiore al 5%. Ma la keto diet originale di solito è normocalorica e permette di raggiungere le 1500-2500 calorie al giorno.
È bene sapere che la dieta chetogenica è nata negli anni ‘20 come terapia alimentare avente come finalità quella di ridurre le convulsioni nei pazienti con epilessia. Poiché al tempo stesso si notava una riduzione di peso, a partire dagli anni ‘60 questo programma alimentare ha trovato impiego nel trattamento dell’obesità e dei disordini metabolici.
Dieta chetogenica: il piano alimentare
Di solito allo stadio di chetosi si arriva dopo aver seguito per almeno due giorni un piano dietetico caratterizzato da un consumo di carboidrati compreso tra i 20 e i 50 g al giorno (meglio se 30 g, pari al 13% dell’apporto energetico giornaliero) e un introito di grassi compreso tra il 60 e l’80%. Quindi, a dispetto di quanto molti pensano, la keto diet non è una dieta iperproteica: le proteine coprono infatti solo il 15-20% del totale delle calorie quotidiane.
In questo regime alimentare si mangiano molti grassi provenienti da latte, burro, olio, pesce, carne, uova e formaggi. Si devono invece ridurre al minimo i cereali integrali, la frutta, i legumi e le verdure ricche di amido perché forniscono troppi carboidrati.
Dieta chetogenica: pro e contro
La dieta chetogenica è un regime fortemente low carb che permette di raggiungere il peso desiderato in tempi più brevi rispetto alle diete ipocaloriche tradizionali, e questo è sicuramente un punto a suo favore. Quando si raggiunge la chetosi, i corpi chetonici arrivano al cervello e si cominciano a percepire i benefici: diminuzione dell’appetito, perdita di peso, aumento delle energie e della capacità di concentrazione, riduzione dello stress.
Un altro lato positivo di questa dieta è che, essendo nata per fini terapeutici, è testata scientificamente e quindi la sua efficacia è supportata da evidenze inequivocabili. Va poi segnalato che la dieta chetogenica è la pratica più utilizzata in vista di un intervento di chirurgia bariatrica, cioè di riduzione dello stomaco, perché è il modo più veloce per perdere grasso addominale.
Inoltre, alcuni studi suggeriscono che, se effettuata correttamente, la keto diet può essere efficace nella riduzione della resistenza insulinica e può quindi portare alla remissione del diabete di tipo 2.
Di fatto, la dieta chetogenica favorisce sicuramente la perdita di peso, ma essendo tutt’altro che equilibrata, va chiaramente seguita sotto stretto controllo medico, evitando il fai da te. Come abbiamo detto, il risultato di questo modello alimentare è la produzione di corpi chetonici, che per essere smaltiti provocano un forte impegno epatico e renale, oltre ad alitosi e a uno stato di sete costante. L’assenza di carboidrati rende, inoltre, sempre più difficile l’utilizzo delle scorte di grasso come fonte di energia e alla lunga porta, quindi, all’arresto del calo ponderale. Un ulteriore svantaggio della keto diet è che può portare a un consumo eccessivo di cibi di origine animale, con conseguente aumento dei valori di colesterolo “cattivo”.
Un regime dietetico di questo tipo non può essere protratto troppo a lungo: l’ideale è seguirlo per 2-3 mesi e poi interromperlo. Inoltre, non è adatto a tutti: la dieta chetogenica è assolutamente sconsigliata a chi soffre di patologie a reni, fegato e cuore, donne in gravidanza, persone che soffrono di diabete di tipo 1 e giovani in fase di sviluppo.
Conclusioni
In definitiva, se la dieta chetogenica è stata più volte messa in discussione perché fortemente sbilanciata, è però vero che il dimagrimento è evidente e ci sono anche altri benefici per la salute. Resta, tuttavia, da sottolineare che deve essere stilata da un esperto e non può essere seguita per troppo tempo perché presenta diversi effetti collaterali.