La negatività deriva da una serie di episodi quotidiani che solitamente emergono da problemi pratici del fare, da conflitti interpersonali, ma anche dal malessere individuale sotto forma di passività o aggressività.
La negatività, purtroppo, paralizza la nostra capacità di pensare e talvolta ci porta a distorcere la percezione di ciò che stiamo vivendo, interferendo in tal modo sul nostro modo di agire.
Ma come possiamo proteggerci dalla negatività? La risposta a questa domanda è davvero semplice: adottando un gatto e prenderci cura di esso.
I gatti ci proteggono
Fin dall’antichità, in Egitto si pensava che le divinità possedessero qualità feline poiché, come i gatti, erano protettive e leali, oltre che combattive e indipendenti.
Gli Egizi erano talmente devoti ai gatti che soprannominavano persino i loro figli con il nome del felino che viveva in casa con loro.
Ancora oggi, si presuppone che i gatti abbiano il potere di eliminare l’energia negativa che il nostro corpo accumula durante la giornata e che durante il nostro riposo loro siano in grado di assorbirla.
A sua volta, si ritiene che il gatto liberi l’energia negativa, a noi sottratta, attraverso il suo lungo riposo.
È questo il motivo per il quale i gatti amano dormire sui letti: per assorbire l’energia negativa da noi accumulata.
La nostra energia negativa nuoce al gatto?
Il gatto funge da filtro per le energie negative, ma quando i nostri problemi quotidiani comportano un grosso carico di energia negativa, non può escludersi che nuoccia al nostro amato animale.
Infatti, anche il gatto, nonostante sia l’unico elemento della famiglia in grado di bilanciare l’energia della casa, può sentirsi più debole.
Quindi, meno negatività e più armonia vi sarà in casa, meno energia negativa il gatto dovrà assorbire, e anche lui sarà più sano e felice.
Il gatto ci libera dalla nostra energia negativa e aiuta la nostra guarigione, ma per fare in modo che ciò avvenga attira su se stesso le conseguenze negative, per questo dobbiamo imparare da lui, ovvero dobbiamo cercare di far scivolare i problemi quotidiani, viverli con meno stress e occuparsi di ciò che amiamo, mettendo da parte, una volta usciti dal lavoro, ansie post lavorative.
L’arrivo di un gatto
Non tutti possono condividere la casa con un gatto, ma almeno una volta nella vita è quasi certo che ognuno di noi abbia avuto la fortuna di poter avere la sua protezione.
Infatti, tutti coloro che si ritrovano a vivere con un felino raccontano che lo stesso non è stato da loro cercato e che sia stato l’animale stesso ad essersi presentato di spontanea volontà all’uscio di casa.
Quest’ultimo evento viene identificato come la necessità inconscia di un essere umano di essere protetto, ed è così che un gatto abbandonato corre in soccorso di chi trasmette una silenziosa richiesta d’aiuto.
Quindi, se siete in questa fase, non allontanatelo, ma accoglietelo con amore, perché se per voi il motivo è sconosciuto, per il gatto, invece, la vostra carenza d’affetto è piuttosto chiara.
Perché spesso notiamo il gatto fissare il nulla?
Il gatto ha una sensibilità particolare, profonda e pare vedere alcune cose che all’occhio umano sono impercettibili.
Alcune sono solo dicerie, mentre altre risposte pare che abbiano un riscontro scientifico.
Da alcune ricerche è emerso che, secondo alcuni, i gatti vedono i fantasmi: questa risposta pare derivare dal fatto che i gatti, nell’antichità fossero equiparati a delle divinità, ed è per questo motivo che essendo esseri viventi a metà tra il mondo terreno e quello celeste sono dotati di poteri a noi sconosciuti, tra i quali, appunto, vedere gli spiriti.
Un’altra risposta trova fondamento nelle vibrisse del gatto, ovvero nei baffi e nelle sopracciglia, in grado di captare gli addensamenti di cariche elettrostatiche e i campi magnetici.
Invece, secondo i più scettici, il gatto, in quello stato, non fa altro che rilassarsi e riposarsi, e come capita anche agli esseri umani, non fa altro che distrarsi dalla realtà.
Fra le soluzioni più semplici, infine, vi rientra quella secondo cui il gatto sta solo giocando, e quindi in tal modo non fa altro che simulare una posizione di caccia.